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Come dire no a tuo figlio: 3 passi che danno i loro frutti

Dire no a tuo figlio è molto semplice se sai come farlo, perchè sono certa che tu sai benissimo quanto sia importante dargli dei limiti e degli alt quando è il momento.

Ecco perché in questo articolo quello che voglio insegnarti è la sequenza giusta per dire di no in modo efficace evitando di crescere un figlio carico di rabbia e frustrazione.

Questo non significa che andrà sempre tutto bene o che accoglierà il tuo no ogni volta, ma di sicuro eviterai di fare danni dicendogli frasi inappropriate, lo aiuterai ad esprimere i suoi bisogni e crescerà avendo sempre più fiducia in te.

Dire no: ne vale la pena

Di certo se continui a dire di SI a tuo figlio perché ti porta allo sfinimento e ti prende per la gola, finirai per darti la zappa sui piedi. Per lui diventerà uno schema, un’ abitudine e ogni volta sarà la stessa storia. Lui non imparerà ad avere dei limiti entro i quali muoversi e tu ti ritroverai che il tuo raggio d’azione sarà sempre più ridotto e la tua libertà sempre più limitata.

Il problema qual è? Che spesso i NO che dici sono troppi e li dici troppo spesso. Se tutto è un no non va bene perché tuo figlio (come te del resto) ha dei bisogni, poi si stufa, non si sente compreso oppure ascoltato e al tuo ennesimo rifiuto anche piccolo, sbotta e assume comportamenti davvero insopportabili.

Il corpo grida quello che la bocca tace.

Anonimo

I bambini hanno bisogno dei NO, dei limiti, delle regole altrimenti gestirli e guidarli può non essere semplice per lui ma anche per te.

Tuo figlio non deve essere un robot che fa a menadito ciò che tu gli dici, può succedere che a volte un no diventa un si, ma non deve essere una regola.

Ci sono momenti e situazioni nelle quali si può lasciar passare, ce ne sono altre invece nelle quali non puoi non dire no e tuo figlio deve comprendere che oltre quel limite non si va, per una sicurezza sua o semplicemente perché la tua decisione è dettata da un valore per te importante.

Il tuo esempio è fondamentale per cui osservati e ascoltati perché il tuo no deve essere coerente e credibile, preferibilmente gentile e motivato, per questo lavorare su te stessa è d’obbligo.

Dire di no: come farlo nella pratica

Vediamo ora insieme che cosa puoi fare nella pratica per dire no a tuo figlio in modo rispettoso e chiaro. Ti voglio presentare quei no che a lungo termine rafforzeranno la vostra relazione, vi daranno la possibilità di conoscervi ad un livello più profondo e la fiducia e il rispetto tra voi non verranno mai a mancare.

Vediamo un esempio concreto. Mettiamo il caso che tuo figlio voglia uscire di casa con il giacchetto 100 grammi quando fuori sono 4°, tu gli dici che deve mettere il giacchetto grosso perché di fuori fa freddo. Lui cosa fa di fronte alla tua richiesta? Inizia a piangere e ad urlare, tu ti stufi, ti infuri sempre di più, gli dici cose che in realtà non pensi e che intaccano la sua autostima e non dire parolacce sarà molto difficile.

Lettura consigliata: Come aumentare l’autostima dei bambini

Il risultato è una situazione stancante, carica di rabbia e frustrazione che non fa bene a nessuno dei due e alla vostra relazione.

Come fare allora? Segui bene la sequenza che ti propongo, è una struttura molto efficace che ho imparato leggendo il libro “Il linguaggio emotivo dei bambini” di Debora Conti, Trainer di PNL, che ho testato nella mia quotidianità e che ho adattato alle mie esperienze con ottimi risultati.

Questa è la procedura, più semplice di così non può essere.

1. Allena l’empatia

Che cos’è l’empatia? Diventi empatica quando ti metti nei panni di tuo figlio, quando cammini con le sue scarpe, quando comprendi, quando accogli i suoi sentimenti ed emozioni, quando provi ciò che prova lui…

Ritornando all’esempio di prima se gli dici che deve mettere il giacchetto più grosso e lui si mette ad urlare, fai un bel respiro, avvicinati a lui e digli: “Mi dispiace tanto sai, ti capisco, anche io avrei voluto mettere il mio giacchetto leggero oggi….“.

E’ un pò come se tu incontrassi una tua amica che ti dice che sta attraversando un periodo difficile. E’ diverso se tu le dici: “Sai, mi dispiace tanto, immagino non sia semplice” oppure se esordisci dicendo “ah ok sai che invece io me la sto passando proprio bene?” Senti la differenza? Nel primo caso comprendi la tua amica e lei si sente ascoltata e capita, nel secondo caso c’è distacco e incomprensione, come si dice in Programmazione Neurolinguistica, non c’è rapport.

Stessa cosa con tuo figlio…

Ricorda che se tuo figlio è molto piccolo (i primi anni intendo) spesso la cosa più utile da fare è prevenire il più possibile quelle situazioni in cui è più probabile scatenare i no, altrimenti armarti di tanta tanta pazienza rimane l’unica soluzione.

Lettura consigliata: Bambini capricciosi: 3 cose da fare

2. Motiva il tuo rifiuto

Nell’ esempio di tuo figlio potresti dirgli :” Sai di fuori è davvero freddo, apri la porta così puoi sentire e renderti conto perché voglio che tu stia al caldo con il giacchetto più pesante. Lo sto mettendo anche io.

Devi metterlo di fronte alla realtà dei fatti, a come stanno le cose….semplicemente.

3.Distrailo, proponi altro e sostienilo sempre

Se tuo figlio ha fino a 5/ 6 anni, dopo avergli mostrato come stanno le cose, puoi aiutarti distraendolo, portando la sua attenzione verso qualcosa che sai che a lui piace o che non vede l’ora che si verifichi. Nel nostro esempio potresti dirgli : ” dai metti il giacchetto grosso così usciamo e puoi vedere i tuoi amici” oppure “così stai al caldo e per il giorno della tua gita starai benissimo”.

Se invece è più grande (dai 7 anni in su) è bene sostenerlo e le parole che puoi dirgli possono essere queste: ” Sono certa che tu capirai, sono certa che la prossima volta andrà meglio etc”.

Questi 3 passaggi se noti sono come una U , parti dall’alto, vai verso il basso e ritorni su, è importante chiudere risalendo, chiudendo con la sensazione di fiducia e di sostegno, che vada a rinforzare il vostro rapporto, la vostra relazione.

Dire no: impara a starci comoda

Un no bene acconciato è alle volte più gustoso di un sì mal condito.

Ettore Mazzuchelli

Spero che conoscere la struttura da usare per dire no a tuo figlio ti sia di grande aiuto e sono certa che se segui bene questi semplici passaggi, sentirai la differenza nella relazione tra te e tuo figlio.

All’inizio forse sentirai questi passaggi un po’ forzati, tuttavia continua a proporli perché i risultati li vedrai con la ripetizione.

Una cosa che voglio dirti è che spesso non basta sapere come fare a dire no a tuo figlio ma è utile sentirti a tuo agio nel dirlo perché lui sente ciò che tu provi. Se sei insicura, hai paura e sei titubante sta pur certa che lo percepisce e questo interferisce sul risultato che ottieni.

Dipende molto da che significato dai tu al No e a come ti senti tu di fronte ad un rifiuto. Spesso infatti puoi conoscere un sacco di tecniche ma quando ti trovi con le mani nella marmellata ti blocchi e qualsiasi strategia diventa inapplicabile.

Per cui ascolta bene cosa succede dentro di te quando dici di no a tuo figlio, che parole usi con te stessa, cosa provi, quali sono i tuoi pensieri….com’è il tuo respiro. E’ un ottimo modo per capire che cosa ti impedisce di fare quel passo che tanto vorresti fare.

Per cui allenati, ora di strumenti ne hai e se vuoi fare il primo passo inizia da qui.

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