Conflitti familiari: come affrontarli e salvare le relazioni.
Ti sarà capitato anche a te di trovarti ad affrontare un conflitto con il partner oppure con i suoceri o tuo figlio stesso, tutte situazioni che creano attriti e tensioni in famiglia se non sono ben gestiti.
A maggior ragione se questi conflitti familiari avvengono in presenza dei figli, è importante fare attenzione perché come già saprai se mi segui da un po’, i bambini imitano gli adulti in ciò che dicono, in ciò che fanno e nelle modalità che usano e a forza di vederle ripetere, useranno quelle modalità nelle relazioni con gli altri.
Scopriamo allora insieme come gestire i conflitti familiari senza incrinare o rovinare le relazioni.
Conflitti familiari: una nuova prospettiva
Ricordo che quando lavorai per la prima volta sul conflitto con la mia Coach, ciò che mi disse è stato questo: “Michael Hall padre della Neuro-semantica, quando doveva assumere i suoi collaboratori faceva loro questa domanda: voglio sapere come ti comporterai con me quando io e te entreremo in conflitto, perché è in evitabile che accada”.
Non so te, ma a me questa affermazione ha fatto letteralmente cambiare la visuale sul concetto di conflitto.
E visto che il conflitto è inevitabile e se ben usato può essere fonte di crescita per la relazione, voglio condividere con te in questo articolo 4 passi per allenarti a gestire i conflitti in famiglia e ridurre il più possibile musi lunghi, silenzi che durano giorni o eventuali rotture di rapporti oltre che far vedere a tuo figlio che si può litigare e discutere ma anche trovare un accordo.
Gestire un conflitto in 4 passi
1. Il significato del conflitto.
Quello che tu credi a proposito del conflitto determina il modo in cui lo affronti e questo è sicuramente qualcosa che hai ereditato dal tuo passato.
- Tieni conto del valore dell’ altro oppure fai terra da ceci?
- Che cos’a hai imparato a proposito del conflitto?
- E’ qualcosa che va affrontato, qualcosa da evitare o qualcosa di cui hai una paura tremenda?
- Il tuo obiettivo è spuntarla a tutti i costi oppure cercare di comprendere l’ altro e trovare un accordo?
Se ad esempio hai paura del conflitto ti accorgerai che probabilmente farai in ogni modo per evitarlo fino a negare parti di te.
Se invece il conflitto è qualcosa che per te può accadere e che sei disposta ad affrontare la differenza la farà come ti poni verso l’altro.
Osservati e ascoltati quando sei di fronte ad un conflitto.
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2. Sposta il focus
Quando va tutto bene siamo tutti bravi, quando invece iniziano le prime incomprensioni e dissapori prendono vita attriti ed è facile scaricare subito la colpa sull’ altro. Un po’ come dire “il problema è chi ho di fronte non io”. Tuttavia se ti accorgi di cadere in questa modalità, ti consiglio di iniziare a spostare il focus dall’ altro a te e prima di giudicare ciò che l’ altro dice o fa, inizia ad ascoltare cosa succede dentro di te.
- Come ti senti? Che cosa provi?
- Che cosa hai pensato in quella situazione?
- Che immagini mentali sono scattate dentro di te?
Spesso dietro ad un conflitto c’ è un tuo bisogno che va comunicato oltre ad una richiesta chiara da fare.

3. No al non detto
Evita di far decantare le cose per lungo tempo. Il non detto occupa posto e quando ciò che ti tieni per te aumenta, anche una micro incomprensione o una parola detto con un certo tono diventano la goccia che fa traboccare il vaso. Quindi è preferibile essere onesta con te stessa, dire ciò che provi, che pensi e condividerlo.
E’ un gesto di grande coraggio e autenticità.
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4. Comunicazione efficace
Dopo esserti ascoltata in quel momento, quello che puoi fare è comunicare in modo efficace, senza giudicare e tenendo conto del valore della persona che hai di fronte, scindendo la persona dal suo comportamento.
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Un modo di comunicare molto efficace che io uso e che a me piace molto è il linguaggio della giraffa che arriva dalla comunicazione non violenta.
Mettiamo il caso che ci sia un conflitto in casa tra marito e moglie oppure come spesso succede con i suoceri.
Questi sono gli step della comunicazione non violenta:
- 1) HO VISTO CHE……(ad esempio: sei uscito sbattendo la porta…) In questo punto racconti i fatti di quel momento usando i sensi (vista, udito, tatto, olfatto) come se fossi un reporter.
- 2) HO IMMAGINATO CHE… (ad esempio: fossi arrabbiato o infastidito, che oggi hai avuto una brutta giornata) Per intenderci, in questo punto racconti “il film che ti sei fatta dentro di te.
- 3) MI SONO SENTITA/O…..(ad esempio: come se quello che avevo da dirti non fosse così importante per te, mi sono sentita non ascoltata) In questo punto esprimi un tuo bisogno.
- 4) TI CHIEDO ….(ad esempio: di ascoltarmi, di non giudicarmi ). In questo passo fai la tua richiesta specifica.
Comunicando in questo modo c’è spazio per attenersi alla situazione, ai fatti, c’è una dichiarazione di ciò che vivi a livello interiore (e quindi ti fai anche conoscere dalla persona che hai di fronte, sei autentica) e infine c’è una richiesta chiara e specifica che corregge.
E’ un modo di comunicare che puoi usare anche con tuo figlio, è priva di giudizio ed è una comunicazione da cuore a cuore, molto empatica.
Conflitti familiari e relazioni più sincere
Nessuna relazione può maturare se continui a guardarla solo all’ esterno, tralasciando ciò che avviene dentro di te e ignorando il mondo di chi hai di fronte.
Continua ad ascoltarti e osservarti, non aver paura di dire ciò che pensi, ciò che provi e ciò che vivi, se lo fai oltre ad essere umana stai mostrando a chi hai di fronte una nuova modalità di affrontare situazioni apparentemente scomode.
Ora di strumenti ne hai per porti in modo nuovo di fronte ad una discussione o conflitto e se davvero vuoi metterti in gioco, inizia migliorando la tua relazione di coppia e viverla ad un livello più profondo.