crisi di coppia

Crisi di coppia dopo la nascita di un figlio: come prevenirla

Ho desiderato tanto mio figlio tuttavia non pensavo che essere mamma fosse così stancante. Mio marito non c’è quasi mai, vorrei che mi capisse e mi aiutasse di più, spesso mi sento sola. Tra di noi sono cambiate tante cose.”

L’arrivo di un figlio è un evento meraviglioso, tuttavia la coppia in un modo o nell’altro ne risente e se non si è preparati la crisi di coppia è dietro l’angolo.

Ciò che trovi in questo articolo ti aiuterà a prepararti al grande cambiamento che la relazione di coppia vive dopo l’ arrivo di un figlio.

Crisi di coppia: conseguenze

Spesso sento dire questa frase: ” I figli uniscono “. E’ una frase che con me stride o forse farei meglio a dire che nella mia esperienza personale ci sono stati momenti in cui ho avuto qualche dubbio :-).

Quanta stanchezza, incomprensioni, bisogni da soddisfare, compromessi da trovare in aggiunta a situazioni e limiti da accettare e se non sei preparata basta veramente poco per decidere di fare il gioco dell’uva e separarsi.

Una coppia in crisi è un mix di turbolenze che i figli percepiscono e lo stesso John Medina (biologo molecolare che assiste mamme e papà nel difficile compito di prendersi cura di un piccolo essere umano indifeso e di farlo crescere sano, felice e intelligente) nel suo libro “Naturalmente Intelligenti” scrive che è bene imparare a gestire al meglio i conflitti di coppia perché questi sono in grado di danneggiare lo sviluppo del cervello dei figli.

Lettura consigliata: Conflitti familiari: come affrontarli

La maggior parte delle informazioni che trovi in questo articolo, arrivano dal suo libro, ricco di studi e ricerche scientifiche che illustra in modo molto semplice e ironico.

John Medina scrive che, alcuni ricercatori sostengono di poter stabilire il livello di conflittualità di una coppia semplicemente esaminando un campione di urina del figlio neonato raccolto nel corso delle 24 ore.

Ti rendi conto?

Crisi di coppia: occhio a quei 4

E’ facile stare bene insieme quando va tutto bene. Il difficile è quando si devono superare le montagne, fa freddo e tira vento. Allora, forse, per trovare calore, uno si deve fare un po’ più vicino.

Maurizio De Giovanni

Ora vorrei elencarti 4 principali ragioni che secondo John Medina scatenano i conflitti familiari, influenzano un matrimonio e non meno importante, hanno ripercussioni sullo sviluppo del cervello dei figli.

Io ho scoperto questi 4 motivi quando il mio secondo figlio aveva già un anno e sono certa che possono essere utili anche a te per evitarti sorprese e affrontare il cambiamento con maggior consapevolezza.

Vediamo insieme le 4 ragioni che possono portare ad una crisi di coppia:

1. Carenza di sonno

Mio marito dorme tutta la notte, dice di non sentire quando nostro figlio piange e si sveglia… Quando gli chiedo di alzarsi mi dice che non ha senso che lui stia su perchè tanto nostro figlio vuole me e poi lui ha bisogno di dormire perchè deve andare al lavoro…..bla bla…” potrei continuare ancora.

Faccio una cornice iniziale perché non amo fare di tutta un’ erba un fascio: riservo la mia più grande stima e ammirazione per quei padri che si alzano spontaneamente dal letto di notte per dare il cambio alla propria compagna e darle un attimo di respiro.

Almeno fino all’anno di età, il sonno scarseggia, poi con il tempo il bambino inizierà a dormire, tuttavia anche se si sveglia una sola volta e ti devi alzare per cullarlo, rassicurarlo e calmarlo, riprendere sonno per te potrebbe richiedere tempo. Ciò si traduce in un sonno disturbato e non dormire non è una buona cosa né per la salute del corpo né per la salute della relazione di coppia.

Lettura consigliata: Bambini nel lettone: cosa fare?

Le persone che dormono poco:

  • sono più irritabili e hanno sbalzi di umore
  • fanno fatica a controllare le emozioni forti
  • riscontrano una riduzione sia delle abilità nel risolvere problemi che nelle capacità motorie

Io stessa con il secondo figlio che aveva una media di 7 risvegli a notte, me la sono vista brutta 🙂 e visto che ci tengo a me ho scelto di fare un corso sull’addormentamento dei bambini per capirci qualcosa. Dall’anno in poi, ho iniziato a vedere la luce.

Un neonato prende e i genitori danno e se le energie scarseggiano viene a meno anche la buona volontà nei confronti del coniuge. Ecco perché il poco sonno è un problema che può mandare una coppia in crisi.

Un antidoto alla carenza di sonno è un dialogo aperto e sincero dove è possibile esprimere i propri bisogni, come ci si sente, richiedere comprensione e collaborazione, il tutto preferibilmente evitando giudizi e critiche.

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2. Isolamento sociale

Può succedere che i neo-genitori possono sperimentare solitudine e isolamento dopo l’arrivo di un bambino. Soprattutto all’inizio si è talmente presi e impegnati dalla gestione del nuovo arrivato che le energie da dedicare alla coppia e alle attività sociali si riducono notevolmente.

Dal mio punto di vista una mamma vive questa solitudine in modo più accentuato (almeno all’inizio quando si dedica esclusivamente al figlio 24 ore su 24 mentre solitamente il marito va al lavoro) per questo è di fondamentale importanza mantenere i contatti con le amiche (preferibilmente positive), altre donne e ricavarsi del tempo per ricaricarsi.

Quindi un ottimo antidoto all’ isolamento e alla solitudine è quello di avere momenti per socializzare, svagarsi e condividere. Questo vale sia per la coppia che per il papà e la mamma separatamente.

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3. Carico ineguale di lavoro

Sempre secondo John Medina (lo sostiene in base ai suoi studi e ricerche) il carico dei lavori domestici pesa quasi del tutto sulle spalle delle donne. In numeri significa che il 70% delle incombenze domestiche (cucinare, cambiare pannolini, gestione dei figli, pulire etc) sono svolte dalle donne, ciò fa emergere un’ elevata disparità e quando in casa arriva un neonato il carico di lavoro triplica sia per le donne che gli uomini.

Spesso la mancanza di collaborazione è tale che la presenza del marito determina per le donne 7 ore di lavoro domestico in più alla settimana. Non vale l’inverso. Una donna risparmia a suo marito circa un’ora di lavoro alla settimana. (Questa è interessante :-)).

Una giovane madre ha dichiarato: ” Certe volte mi viene voglia di divorziare così almeno un week end su 2 sarei libera”.

La disparità che spesso c’è nei lavori di casa è una delle cause scatenanti dei conflitti e ostilità nella coppia e che di conseguenza influenza (come già abbiamo detto) lo sviluppo cerebrale dei figli.

Dunque cosa consigliarti come antidoto?

Scegli bene e con consapevolezza chi vuoi al tuo fianco, condividi i tuoi valori e ciò che per te è importante nella relazione di coppia e nel caso ora ti trovi di fronte ad un compagno poco collaborativo, se sei disposta, inizia a lavorare su di te, armati di tanta pazienza ed educalo ad un nuovo modo di stare in un rapporto di coppia attraverso il tuo esempio.

Soprattutto se è un uomo a vecchio stampo (se la sua mamma gli ha sempre lavato, stirato e fatto da mangiare e lo tratta tuttora come un bambino anche se ha dai 30 in sù…) non sarà semplice ma si può fare. Basta che metti le cose in chiaro e gli fai qualche domanda per aprirgli una nuova visuale: ” Cosa stai cercando nella nostra relazione ? Una moglie o una mamma? “.

Abbi fiducia in te, non lo puoi cambiare, è già tanto se cambi tu e ti poni in modo nuovo di fronte alle difficoltà e ai problemi quotidiani.

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4. Depressione

Circa la metà delle neo-mamme sperimenta una transitoria tristezza post- parto che svanisce in pochi giorni. Secondo le ricerche di John Medina ci sono invece madri che vivono qualcosa di più profondo: la depressione post-parto ovvero provano sentimenti di disperazione, nullità (anche se il rapporto di coppia funziona), piangono spesso, manifestano uno stato di ansia opprimente, malinconia e umore instabile.

Queste donne richiedono un intervento perché se la depressione post-parto non viene trattata può avere tragiche conseguenze sia sulla relazione di coppia che sul rapporto con il figlio fino a sfociare all’ infanticidio e al suicidio.

In questo caso non c’è tanto da dire, serve tanta comprensione, sostegno e un buon aiuto da parte di un professionista esperto. Chiedere aiuto quando è il momento di farlo è il gesto d’amore più grande che possiamo farci.

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Crisi di coppia: buone notizie

Credimi, per me non è stato facile scrivere questo articolo perché certi punti li ho vissuti sulla mia pelle e ho dovuto lavorare tanto su di me per trasformarli in occasioni per crescere.

Cosa ancora può esserti utile per vivere al meglio la tua relazione?

  • Passa al setaccio nella tua mente i momenti belli e emozionanti insieme, non solo le fatiche con vostro figlio ma anche le gioie, i progressi e i traguardi.
  • Non leggere nella mente del tuo compagno, non dare per scontate le cose, chiedi, esprimi come ti senti così anche vostro figlio imparerà ad ascoltarsi e farà uguale.

Un figlio di fronte a 2 genitori che sbraitano, urlano e non si capiscono ha paura, si sente in colpa, confuso e disorientato. Non dovete essere dei genitori impeccabili, dovete usare le esperienze quotidiane per conoscervi in profondità e scavare anche dove vi fa male perché è lì che vi incontrerete e la vostra relazione crescerà e maturerà.

Avere il coraggio di fare questo, è l’esempio di umanità più grande che sarete in grado di dare.

Inizia qui a fare il tuo primo passo.

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