Gestire la rabbia e trasformarla in qualcosa di buono.
Quante volte hai detto a tuo figlio o ad una persona a cui vuoi bene, parole delle quali poi ti sei pentita/o?
Quante volte hai mandato giù il rospo per paura di dire la tua per poi sentirti scoppiare?
A me è capitato spesso, tanto che, negli anni la mia rabbia mal gestita mi ha portato, oltre che a difficoltà nelle relazioni con gli altri, ad avere importanti problemi di salute.
Per questo imparare a gestire la rabbia è stato per me un obiettivo oltre che un buon proposito per migliorare la mia salute, le mie relazioni ed essere così in grado di aiutare i miei figli ad imparare a riconoscere e gestire in modo sano la rabbia.
Gestire la rabbia: il passo indispensabile
Se in questo momento anche tu vuoi gestire la rabbia al meglio e imparare a farne buon uso, c’è un passo fondamentale da fare prima di adottare una nuova modalità di gestione della collera, e il passo è quello di liberarti un pò alla volta e gradualmente dalla rabbia tossica che hai accumulato nel tempo.
Non hai idea di quanta rabbia noi umani accumuliamo, quella rabbia che non siamo riusciti a tirare fuori, ad esprimere e incanalare in modo sano e responsabile per tanti motivi. L’energia della rabbia è molto forte e quando rimane bloccata dentro di te, al primo momento di attrito o conflitto sarà quella goccia che farà traboccare il vaso e influenzerà le tue risposte che saranno semplicemente “reazioni”.
Cos’è una reazione? Una reazione avviene quando dici o fai qualcosa che in realtà non avresti voluto ne dire ne fare e l’unica cosa che ti viene da dire è: ” E’ stato più forte di me “.
Nel video ti spiego come fare per iniziare a ripulirti dalla rabbia in modo sano e consapevole.
Gestire la rabbia in 3 step
Fatta questa premessa ora vediamo come trovare un nuovo modo per dire la tua quando senti la rabbia arrivare senza reprimerla o senza buttarla addosso agli altri.
1. Evita di personalizzare
Se la rabbia si accende quando qualcuno ti dice o non ti dice certe parole oppure quando fa o non fa cose che tu vorresti o semplicemente si comporta in un modo che tu non condividi quello che è importante fare è smettere di personalizzare. In parole semplici non lo fa contro di te ma lo fa per motivi suoi (che spesso non conosce) e perché quella è la sua storia.
Questo è il meccanismo alla base e se riesci ad individuarlo ti si apre un mondo nuovo.
Se senti rabbia fuori di te è perché c’è rabbia dentro di te. Quella situazione esterna o quella persona che scatenano la tua rabbia non sono altro che delle proiezioni e ti stanno mostrando quella parte di te che ha bisogno della tua attenzione, della tua cura e del tuo amore.
Diventare consapevole di quella parte è fondamentale, in questo caso la consapevolezza agisce come una torcia che illumina un tassello sul quale è necessario iniziare a lavorare.

2. Rabbia sì o rabbia no?
La rabbia è un’ emozione antica e il suo compito è quello di proteggere noi stessi, il nostro valore, le nostre credenze e convinzioni e infine i nostri confini. La rabbia dunque serve a patto che non dedichiamo ad essa troppo tempo. Se ti arrabbi per 15 minuti è un conto, se stai in collera per un giorno, 2 settimane, un mese o un anno non va bene perché poi diventa odio che è un’ emozione secondaria.
Quando la rabbia prende il sopravvento, si attivano dentro di te meccanismi mentali che liberano sostanze nel corpo che diventano tossiche, al cervello arriva meno ossigeno, la vista si offusca e la tua reazione, spesso inefficace, ne è la conseguenza.
In questo caso è importante diventare consapevole del tempo che rimani nello stato di collera e iniziare ad abbracciare l’ idea che sei responsabile delle tue emozioni e dei tuoi pensieri e puoi iniziare a lavorarci su.
Lettura consigliata: Arrabbiarsi senza smettere di amare
3. Il perdono
Se da un lato per imparare a gestire la rabbia bisogna prima liberarsi della sua energia tossica, dall’ altro è fondamentale iniziare una buona pratica del perdono. Il perdono è un dono che facciamo a noi stessi liberandoci dal carico emotivo, dal fardello che ci portiamo addosso perché così abbiamo imparato.
Ecco perché nei miei percorsi, il perdono è una tappa fondamentale di liberazione oltre che quella pratica che ti conduce alla gioia, all’amore, alla comprensione, alla compassione e all’ accettazione.
Lettura consigliata: Accettare se stessi: come si fa
4. Allena l’ assertività
L’ alternativa alla rabbia è l’ assertività. Diventiamo assertivi quando comunichiamo all’ altro il nostro messaggio tenendo in considerazione il suo valore come persona e del resto anche il nostro. In questo caso è davvero importante lavorare bene sulla tua autostima e fare in modo che sia sana e ben salda, questo ti permetterà di affrontare le situazioni con più sicurezza e guardare le altre persone da un’ altra prospettiva soprattutto durante i conflitti familiari.
Gestire la rabbia: un obiettivo importante
Da adulti abbiamo un grande fortuna, possiamo scegliere di intervenire per modificare, affinare o colmare lacune che per tanto tempo ci hanno creato sofferenza. La rabbia è una di quelle emozioni che spesso crea problemi, attriti, dissapori, violenze e dolore, imparare a farne buon uso è un grande regalo che fai a te stessa/o e a chi hai attorno che ti prende come modello.
A te la scelta, segui i consigli che trovi in questo articolo e se vuoi andare ancora più in profondità e conoscere i meccanismi della rabbia per romperli, inizia subito da qui.